LE PIENE DEL FIUME TEVERE


Nell'epoca del sensazionalismo mediatico (basta pensare ai vari nomi che i siti del meteo danno alle perturbazioni tanto per scimmiottare gli uragani americani, ma che non hanno alcun fondamento scientifico) e della puntuale NON verifica dei dati postati sui social network, forse è utile chiarire alcune informazioni sui valori della piena del Tevere.

Prima di tutto quando si legge che il Tevere ha raggiunto x metri ci si riferisce al livello misurato rispetto allo “zero di Ripetta” che corrisponde (con qualche approssimazione) con il livello del mare.
Quindi vediamo innanzi tutto come devono essere considerate le piene:
  • ordinarie tra 800 e 1500 m3/s
  • straordinarie tra 1500 e 2000 m3/s
  • eccezionali oltre i 2000 m3/s

Da tenere presente che il Tevere ha una portata media di circa 240 m3/s, decisamente modesta rispetto ai principali fiumi europei, che però può decuplicarsi in occasione delle maggiori piene; si stima che nella piena del 24 dicembre 1598, la maggiore mai registrata, la portata del fiume abbia raggiunto i 4000 m3/s.

Tanto per fare un esempio recente, nel periodo della forte perturbazione verificatasi nei giorni tra il 10 e il 12 novembre 2012 si sono prodotte intense precipitazioni sulla parte nord del bacino del Tevere compresa tra l’Umbria e l’alto Lazio e, soprattutto, sul bacino del Paglia affluente in destra idraulica del Tevere. A seguito di tali precipitazioni si è generato un evento di piena nel corso del quale è stata anche aperta la diga di Corbara. Il picco di piena ha raggiunto Roma nella notte tra il 14 e il 15 novembre facendo registrare alla stazione di Ripetta lungo il Tevere un livello idrometrico di 13,49 m. La portata corrispondente, uguale a circa 1933 m3/s, è il valore massimo registrato dall'entrata in esercizio della diga di Corbara. La piena ha provocato l’inondazione di una vasta area nei pressi di Orte e a nord di Roma, mentre in città gli allagamenti hanno interessato per lo più la zona nord di Roma e un’area limitrofa alla confluenza dell'Aniene con il Tevere per effetto della piena di rigurgito indotta nell'Aniene dall'innalzamento dei livelli del Tevere.

In base a quanto scritto occorre evidenziare alcuni aspetti:
  • la piena si può verificare anche se non piove direttamente sulla zona, in quanto deve tenere conto del bacino del fiume e dei suoi affluenti;
  • molte delle attuali piene sono controllate (dalla diga di Corbara posizionata sul Lago di Corbara, di origine artificiale, formatosi con la costruzione negli anni sessanta del bacino idroelettrico omonimo sul fiume Tevere) e quindi dovute ad attenti calcoli in base alle precipitazioni, ma anche alla portata del Tevere e dei suoi affluenti;
  • grande importanza assume il rigurgito dovuto agli affluenti, ma anche, in prossimità della foce, dalle condizioni del mare.


Andiamo poi ad analizzare la storia delle piene principali e di cui si conserva memoria ed in qualche caso anche delle targhe apposte in varie zone della capitale ...
La piena del 6 novembre 1277 è la più antica per la quale si sia conservata una targa commemorativa. Sebbene essa non si trovi più nella sua sede originale, si tratta della prima registrazione ragionevolmente attendibile del livello di una piena del Tevere.
Tra il 414 a.C. (data della piena più antica, riportata da Tito Livio) ed il 1277 a Roma sono state registrate 58 piene, in media una ogni 30 anni.

Secondo Rodolfo Lanciani (uno studioso che ha scritto "Le acque e gli acquedotti di Roma antica, 1881"), dall'antichità al 1870 si sono verificate 132 inondazioni, che possono essere distribuite nei vari periodi storici come segue:
  • 26 dalla fondazione della città all'inizio dell'era cristiana;
  • 30 dall'anno 1 al 500;
  • 21 dal 500 al 1000;
  • 23 dal 1000 al 1500;
  • 32 dal 1500 al 1870.

 
Sotto sono riportate le piene che hanno raggiunto almeno i 16 metri di altezza a Ripetta (tra parentesi le targhe o segnali disseminati a Roma o alcune interessanti notizie):
  • 6 novembre 1277 almeno - 16 metri  
  • dicembre 1280 - 16 metri       
  • dicembre 1376 - 17 metri
  • novembre 1379 - 17 metri
  • 30 novembre 1422 - 17,22 metri
  • 8 gennaio 1476 - 17,41 metri  
  • 5 dicembre 1495 - 16,88 metri (Lapide a Sant'Eustachio) 
  • 13 dicembre 1514 - almeno 16 metri 
  • 8 ottobre 1530 - 18,95 metri (il segnale è sullo stipite della porta di Santa Maria della Pace)
  • 15 settembre 1557 - 18,90 metri (deviò il corso del Tevere presso Ostia Antica)
  • 10 novembre 1589 - almeno 16 metri            
  • 24 dicembre 1598 - 19,56 metri (La piena più alta mai registrata. Durante questa piena crollarono tre arcate di ponte Senatorio che non fu più ricostruito e quindi ribattezzato dai Romani "ponte Rotto". Una seconda ondata arrivò il 10 gennaio 1599)
  • 23 gennaio 1606 - 18,27 metri
  • 22 febbraio 1637 - 17,55 metri           
  • 7 dicembre 1647 - 16,41 metri
  • 5 novembre 1660 - 17,11 metri          
  • 2 febbraio 1805 - 16,42 metri (Targa posta in Corso Rinascimento) 
  • 10 dicembre 1846 - 16,41 metri (Questa piena avvenne pochi mesi Dopo l’elezione di Pio IX. È curioso sottolineare che anche nell'anno della sua morte, il 1878, Roma fu colpita da una piena di 15,37 m)
  • 28 dicembre 1870 - 17,22 metri (Vittorio Emanuele II a seguito di questa piena giunse a Roma in treno da Firenze il 31 dicembre 1870, visitandola per la prima volta. È la piena ricordata dal maggior numero di lapidi)
  • 2 dicembre 1900 - 16,17 metri
  • 15 febbraio 1915 - 16,08 metri
  • 17 dicembre 1937 - 16,84 metri (Ultima piena eccezionale).
(alcune informazioni sono tratte dal web)